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I racconti di NINI Franco
 
Venezia Sant'Elena
Scuole CEMM
dal 24 Agosto 1959 al 10 luglio 1960
 
Pomeriggio del 23 Agosto 1959 :
 
Così è iniziata l'avventura che ha segnato la mia vita ...
 
Partito da Castel Ritaldi (è il paesello di origine della mia famiglia in provincia di Perugia), nel primo pomeriggio con l'autobus per Spoleto :  Alla stazione il treno Spoleto - Assisi - Perugia - Terentola - Cambio con treno Terentola - Firenze - Bologna - Cambio con treno Bologna - Padova - Venezia.
 
Era il percorso scritto sul biglietto "giallo"  inviato dalla Marina per raggiungere Venezia.
 
Alle 4 del mattino del 24 agosto 1959 arrivo a Venezia a Piazzale Roma, vado un po' in giro per le calli a quell'ora deserte ma senz'altro piene di fascino, ma purtroppo stanco di stare in giro con la valigia prendo il traghetto per Sant'Elena.
 
Pensando che era troppo presto per disturbare mi accomodo nei pressi della Scuola CEMM su una panchina, dopo un po' mi si avvicina uno in divisa - ancora non sapevo distinguere i vari gradi, che mi chiede i documenti e riconosciuto che ero un allievo mi invita ad accomodarmi al Corpo di Guardia della Scuola che con mia somma sorpresa era pieno di ragazzotti come me provenienti da tutta Italia.
 
Fatta amicizia, ci dicono che dobbiamo aspettare l'arrivo dell'Ufficiale di Guardia che verrà dopo l'alza bandiera. Infatti dopo un paio d'ore veniamo invitati ad entrare.
 
Meraviglia delle Meraviglie : la scuola era bellissima - Lunghi corridoi di marmo lucidissimo e poi un salone enorme dove ci hanno fatto mettere in riga per 3.
 
Dopo la consegna dei documenti, ci hanno fatto accomodare nelle camerate - belle - pulitissime - con tanto di comodino a fianco di ciascun letto.
 
Mai piu' avuta nei prossimi vent'anni un trattamento in questo modo. Ma a quale prezzo ?
 
La scuola poteva ospitare più di 1000 persone e noi invece eravamo all'incirca 150 ed ecco che presto abbiamo capito che tutto quel ben di Dio dovevamo noi pulire e tenere in ordine. 
 
Per circa 15 giorni non  ci hanno fatto uscire perchè  dovevamo imparare a fare il marinaio (lezioni di etica) e pulire a fondo la scuola. 
 
E' stato un sogno o tutto vero ??  Dalla foto sembra  "tutto vero"  anche se i ricordi si affollano e le immagini si sovrappongono per contradirsi tra di loro mettendo in dubbio la realtà ... 
 
Ciao Venezia

Franco NINI

I Racconti di Arturo PORTA

Oggi ho ricevuto la lettera di invito a partecipare al Raduno del Corso’59 componente le categorie dei:

-          Furieri Segretari
-          Furieri Contabili
-          Furieri Sussistenza
-          Infermieri
 
Mi è venuto  un tuffo  al cuore e subito ho sentito la necessità di fare una rapida panoramica di quel fatidico 19 agosto 1959.
Sono  partito  da Bari  con  tante  speranze, tanti timori,  tanta curiosità, lasciando alle mie spalle tutti gli affetti, gli amici, le mie  abitudini, la mia cara città, ma  appena sono arrivato a Venezia il mattino del 19 agosto sono rimasto abbagliato dalla bellezza e dalla luminosità dorata del Canal Grande e forse ciò mi ha dato la forza e la costanza di andare avanti, di superare tutte le difficoltà, di assorbire e ad assuefarmi ad una mentalità non facile come quella della disciplina militare.

Ma quello che più è stato importante è di aver trovato, oltre a tanti bravi ragazzi  (uno dei tanti : Luigi Buonocore !), anch’essi pieni di entusiasmo, uno Staff di Ufficiali e Capi Inquadratori capaci  di infondere in ognuno di noi la lealtà, l’onestà, l’amore per la Nazione, il  rispetto ed infine  quella giusta disciplina, senza mortificare il carattere  brioso insito in noi giovani.
 
Come non ricordare :
 
Il Direttore dei Corsi - T.V.   Castellano
 
Il Subentrante Direttore  ai Corsi - T.V.   D’Agata
 
L’Insegnante di I.M.M. - T.V .  Brancato
 
L’Insegnante di Matematica - Prof.   Bressan
 
L’Istruttore di Segreteria - Capo   Calucci
 
L’Inquadratore - Capo  Vilar
 
L’Inquadratore - Capo  Scotton
 
L’Inquadratore - Capo Calzavara.
 
Il primo giorno che abbiamo indossato la divisa è stato veramente scioccante, ci sentivamo come avvolti da una nuova pelle che ci proteggeva e nello stesso tempo ci incombeva di tante responsabilità.
 
Ci era stato raccomandato alla prima franchigia di salutare tutti i nostri Superiori e noi, per non saper leggere e scrivere, ricordo, salutavamo tutti, anche i portieri di albergo, che a Venezia erano  numerosissimi.
 
Il Corso Ordinario è durato circa un anno e in questo periodo la selezione è stata abbastanza dura e molti hanno rinunciato al prosieguo della  lunga ed  incerta carriera.
 
Il 1° gennaio 1960 ognuno di noi ha dovuto firmare  una ferma  volontaria di anni sei.
                                                                      
Durante la permanenza a Venezia gli episodi belli e goliardici sono stati moltissimi  e sarebbe molto lungo poterli elencare tutti ma, purtroppo, ne ricordo uno molto triste, ma che forse, e tutto sommato, è servito a  farci crescere e capire che l’onesta è una dote che noi tutti dovremmo avere.
 
Finito il corso, noi tutti, pieni  di entusiasmo, curiosi di intraprendere il nostro lavoro, anche se  modesto, abbiamo  raggiunto le  nostre  destinazioni  (al Ministero, a bordo e nelle varie basi della Marina Militare).
 
Per quanto mi riguarda, ho provato una certa delusione, è come non sentire più quella velata e discreta protezione;  rimpiangevo le Scuole!!  Ma si doveva andare avanti, impegnarsi e imparare.
 
La prima promozione a Comune di prima classe è avvenuta il 1° gennaio 1961.
 
Ci sentivamo tutti orgogliosi, e che emozione, cucire sulla manica della divisa quella piccola striscia rossa a forma di “V”.
 
Penso che il primo imbarco per noi tutti è stato il più memorabile, salire la passerella, salutare la bandiera, la prima navigazione, la prima raccata, lavorare in una segreteria (Comando o Dettaglio), la prima franchigia dopo la navigazione.
 
Si sono succedute le promozioni e la frequenza dei vari corsi.
 
La vita andava avanti, ognuno di noi faceva le sue scelte, come intraprendere altre attività, sposarsi, sistemarsi in destinazioni più confacenti.

Mi sto dilungando molto, sono passati 50 anni e il mio desiderio, come di noi tutti, è quello di rivivere i momenti più belli trascorsi insieme.

Il nostro aspetto fisico sarà sicuramente cambiato, un po’ attempati, con un po’ di pancetta, ma sono sicuro che il nostro spirito è rimasto lo stesso, è qualcosa che abbiamo dentro di noi e che nessuno può toglierci; Venezia ha fatto un miracolo, grazie Venezia!!
 
E’ sacrosanto dovere ricordare quelli che non ci sono più:
 
Somma Luigi
Moretti Giuseppe
Grieco Ubaldo
Tesoro Vittorio
 
Venezia, 24 – 28 settembre 2009
 
Un Compagno di Corso
 
Arturo PORTA

 

 
 

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